Storia di San Valentino | San Valentino

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La Leggenda

Contesto Storico

Febbraio era considerato, dagli antichi Romani,  il mese di preparazione alla primavera (stagione della rinascita).

Iniziavano quindi i riti di purificazione: nelle case venivano sparsi del sale ed una particolare farina.

Verso la metà di febbraio si dava inizio alle celebrazioni dei Lupercali che erano dei sacerdoti che  si recavano alla grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo compiendo qui dei sacrifici propiziatori. Il sangue degli animali sacrificati veniva sparso per le vie della città come simbolo e augurio di fertilità per tutta la popolazione.

Ma il vero evento al quale la gioventù romana era particolarmente affezionata era una specie di lotteria dell’amore. In un’urna venivano inseriti e mescolati i nomi di giovani donne e uomini adoranti questo Dio ed estratte le coppie che avrebbero vissuto in intimità per un anno per portare a termine il rito della fertilità.

I padri precursori della Chiesa, vollero mettere fine a questa provinciale usanza e pertanto cercarono un santo degli innamorati per sostituire il Lupercus. Trovarono un probabile candidato in Valentino, un vescovo martirizzato duecento anni prima dall’imperatore Claudio II in quanto univa in matrimonio giovani coppie alle quali l’imperatore aveva negato il consenso.

Valentino il Santo

Valentino è nato in una famiglia patrizia, fu convertito al Cristianesimo e consacrato vescovo di Terni nel 197, aveva solo 21 anni.

Nel 270 Valentino era a Roma su invito dell’oratore greco/latino Cratone, con lo scopo di predicare il Vangelo e tentare di convertire i pagani.

Purtroppo non fu visto di buon occhio dall’imperatore Claudio II il Gotico, che gli chiese di sospendere la celebrazione religiosa ma si rifiutò di farlo, tentando anzi di convertire l’imperatore stesso al Cristianesimo.

Claudio II non lo condannò a morte ma bensì lo affidò ad una nobile famiglia.

Ma Valentino non volle mai saperne di interrompere il suo compito e venne arrestato per la seconda volta da Aureliano, successore di Claudio II.

In quel tempo l’impero perseguiva i cristiani e, dato l’aumento della popolarità di Valentino, questo fu catturato dai soldati romani e fu portato fuori città, sulla via Flaminia per la flagellazione, temendo una rivolta della popolazione in sua difesa.

Valentino fu decapitato il 14 febbraio 273 (97 anni!), per mano del soldato romano Furius Placidus secondo gli ordini dell’imperatore Aureliano.

Prima della sua esecuzione, Valentino che si era innamorato della figlia del suo carceriere, le scrisse un’ultima lettera firmandosi “dal tuo Valentino”. Questa frase è diventata celebre nei tempi ed è ancora oggi largamente usata dalle coppie innamorate.

Le sue Azioni d’Amore

Left Right
Valentino compì il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo “carceriere: Valentino, quando stava per essere decapitato, teneramente legato alla giovane, la salutò con un messaggio d’addio che si chiudeva con le parole: «…dal tuo Valentino…».
Un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando e riuscì ad ispirare amore ai due facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni. Da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell’espressione piccioncini.
Secondo un altro racconto, Valentino, già vescovo di Terni, unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia e il centurione romano Sabino: l’unione era ostacolata dai genitori di lei ma, vinta la resistenza di questi, si scoprì che la giovane era gravemente malata. Il centurione chiamò Valentino al capezzale della giovane morente e gli chiese di non essere mai più separato dall’amata: il santo vescovo lo battezzò e quindi lo unì in matrimonio a Serapia, dopo di che morirono entrambi.

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